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Museo Civico Archeologico G. Allevi | ||||||
Il museo Archeologico di Offida, originariamente allestito in un ambiente dell'ex convento di Sant'Agostino, si trova al secondo piano del Palazzo De Castellotti. La Collezione prende il nome da colui che, nella seconda metà dell'ottocento, la formò: il Marchese Guglielmo Allevi, Regio Ispettore agli Scavi e Monumenti di Offida. Animato da una profonda passione per la storia e l'archeologia Allevi fece, a sue spese, diversi scavi nel territorio di Offida, Spinetoli e Castorano rintracciando una terramare, due palafitte, un'officina litica, diversi fondi di capanne, necropoli picene, sepolture romane, ville romane, il tempio dell'Ophis da lui ubicato sul colle della Guardia. Scoperte ampiamente descritte nei suoi libri Offida preistorica, Indagini e pensieri, Tra le rupi del Fiobbo, Escursioni paletnologiche, Alla ricerca del tempio dell'ophys.
Nel frattempo la collezione aveva subito alcune alienazioni, la situla in bronzo con Ercole che lotta con il leone Nemeo era stata acquistata dal British Museum, molti oggetti mandati al Museo Preistorico e Etnografico L. Pigorini, dove sono ancora oggi custoditi, un pettorale finito al Museo dell'Istituto di Etruscologia e Antichità Italiche dell'Università di Roma, oggi è al Museo delle Origini dell'Università La Sapienza di Roma. Durante le due guerre, in seguito alla demolizione della scuola che ospitava il Museo, il materiale venne chiuso in casse e conservato presso il palazzo comunale. Solo negli anni '70 si pensò al ripristino del Museo con l'aiuto dei Gruppi Archeologici d'Italia coordinati dal Dott. Vincenzo d'Ercoli. La collezione è stata catalogata ed esposta seguendo il criterio tipologico poiché l'Allevi, così come la maggior parte degli archeologi dell'ottocento, non ha lasciato notizie precise sugli scavi e soprattutto non ha mantenuto i corredi funerari separati tra loro.
Il Museo è rimasto presso il Palazzo Comunale fino al 1997 quando, in seguito alla ristrutturazione del Palazzo De Castellotti, l'Amministrazione Comunale di Offida ha deciso di riunire tutti i musei della città in un unico edificio. Nel Museo sono attualmente esposti circa 1000 reperti di cui 753 della collezione Allevi e i rimanenti relativi ai materiali dello scavo del 1997 e ai reperti rintracciati sul territorio dall' Archeoclub locale. La Collezione Allevi rappresenta una delle più importanti testimonianze di epoca picena della zona che ben documenta le particolarità della "facies ascolana". Guglielmo AlleviGuglielmo Allevi nasce ad Offida il 20-4-1834 e qui muore il 30-11-1896.
Nel 1872 torna in Italia, a Lodi, qui viene in contatto con l'ambiente del giornale repubblicano La Plebe e pubblica il suo libro di poesie La ghironda del montanino in seguito ripubblicato sotto il titolo di Anni Primieri. Nelle poesie canta l'amore per la natura, le donne, la famiglia, il tempo, inoltre fa libere traduzioni di composizioni di poeti stranieri, inglesi, francesi, tedeschi e spagnoli. Dopo il breve periodo trascorso a Lodi decide di tornare a Offida e iniziare le ricerche archeologiche. In Svizzera infatti, l'incontro con Ferdinando Keller, studioso di archeologia preistorica, lo inizia allo studio di questa scienza.
Tra i rinvenimenti sono ancora oggi di una certa importanza, l'industria litica, una palafitta, due importantissime necropoli di epoca Picena.
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