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Polo Museale Palazzo De Castellotti | ||||||
Il Palazzo che ospita attualmente il Polo Museale di Offida fu realizzato da una delle famiglie più illustri di Offida: la famiglia Castellotti, il cui capostipite, Guido, viene citato quale capitano di milizia già dalla seconda meta del '500. Gli stessi discendenti rivestono ruoli importanti in campo sia militare che civile con pregevoli cariche pubbliche. Il palazzo originario della famiglia sembra essere stato costituito da un fabbricato più ampio dell'esistente, che inglobava il vicino palazzo posto al civico numero 11 di via Roma (oggi chiamato Palazzo Di Fortunato), e l'ala vecchia dell'attuale struttura museale, nella zona dove oggi è situata la Collezione Archeologica.
Incarichi successivi attestano una manutenzione continua del palazzo, fino a giungere agli armonici decori delle volte primi novecento di alcune sale oggi destinate al Museo del Merletto. L'importanza del Palazzo ed il prestigio della famiglia è testimoniata anche dalla presenza della piccola cappellina , ubicata al primo piano ed oggi parte del percorso espositivo del museo del merletto. La cappellina oltre che per la messa quotidiana veniva utilizzata per battezzare i nuovi nati della famiglia. Un aneddoto narra che, a seguito delle leggi unitarie e del momento difficile attraversato dalla chiesa che impose all'epoca lo svolgimento del rito battesimale nelle chiese, pur di mantenere il ruolo e la tradizione di famiglia il Castellotti dovette attendere parecchio tempo, prima di ottenere la speciale autorizzazione ecclesiastica per il battesimo dell'ultimo nato, costringendo ad un rito posticipato, con grande scalpore per l'usanza dell'epoca che chiedeva un rito immediatamente dopo la nascita. L'attuale nome della famiglia, con il suffisso "De", fu ottenuto nel 1890, con Regio Decreto, su richiesta di Nicola De Castellotti. Il Palazzo venduto nel XX secolo alla famiglia Pagnanelli e' stato acquistato dall'Amministrazione Comunale di Offida nel 1997, e restaurato adeguatamente per ospitare tutte le collezioni civiche. (Le informazioni sono state tratte da alcune indagini effettuate da Mario Vannicola)
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