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Ingresso
Sala I (Sala Guglielmo Allevi)Qui sala è delineata la vita di Guglielmo Allevi archeologo, antropologo, poeta, politico e storico. Oltre al suo ritratto sono esposti i suoi libri più importanti: A zonzo per Offida, Tra le rupi del Fiobbo e Anni primeri.
Una intera parete è coperta dalla riproduzione di una vecchia foto dell'antico Museo Archeologico.
Sala II (Sala Picena)In questa sala di passaggio sono messi in risalto i reperti fittili piceni più rappresentativi della Collezione Allevi. Gli oggetti sono esposti per tipologia e offrono la possibilità di vedere tutte le varie forme utilizzate tra il VI e il V secolo a. C. dai piceni: olle, attingitoi, bicchieri, tazze.
Sala III (Sala Preistorica)La sala è dedicata ai ritrovamenti preistorici del territorio offidano effettuati dall'Allevi.
Due vetrine sono dedicate interamente all'industria litica di Offida, con manufatti databili dal Paleolitico Medio al Neolitico Superiore. In una vetrina sono esposti alcuni crani tra cui una calotta cranica con caratteri dell' uomo di Neanderthal.
Sono in mostra anche frammenti ceramici, fuseruole e resti di capanna.
All'esposizione è stata aggiunta una vetrina che raccoglie i materiali dello scavo archeologico condotto nel 1997 dall'Università di Firenze in località Ciafone, dove già Allevi aveva individuato l'officina litica. Tra i materiali esibiti frammenti di ceramica, selci, una macina, frammenti di ossidiana e ossa animali.
Sala IV (Sala Picena)In questa sala e nella successiva sono esposti i materiali delle necropoli dell'età del Ferro scavate da Allevi, il cuore della collezione. I materiali sono databili al VI V sec a.C., periodo di grande sviluppo della Civiltà Picena.
I reperti purtroppo non provengono da contesti stratigrafici quindi la loro esposizione è stata fatta secondo criteri tipologici.
Sono esposti reperti di bronzo, ferro e 2 grosse olle fittili.
Tra gli oggetti in bronzo: ornamenti femminli, anelli, collane, bracciali, diverse tipologie di fibule, armille a quattro e a sei nodi (oggetti di grosse dimensioni di cui non si conosce l'esatta funzione, si ipotizza appartenenti ad una casta sacerdotale femminile), elmi a calotta a cui si affiancano spade, pugnali e punte di lancia di ferro.
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Sala V (Sala Picena)Continua qui l'esposizione dei reperti rintracciati durante gli scavi delle necropoli picene. Per lo più è esposto vasellame in bronzo e ceramica.
Al centro della stanza è situato il reperto più prestigioso della collezione Allevi, la situla in bronzo decorata con incisioni raffiguranti delfini racchiusi in un cuore e onde marine. Tra i reperti in bronzo resti di bacili, anse a maniglia di uno stamnos decorate con figure barbute, un colino, 2 frammenti di bacini, un candelabro su tre piedi.
Una riproduzione fotografica mostra l'altra situla di notevole manifattura, in cui è raffigurato Ercole che lotta con il leone Nemeo, esposta al British Museum.
Sono esposti poi manufatti fittili che presentano le peculiarità decorative della cosidetta "facies picena" tra cui grosse olle, oinochoai, brocche, pocula e attingitoi, oggetti miniaturizzati, fuseruole e rocchetti.
Sala VI (Sala Romana)Sono qui esposti materiali della collezione riferibili all'epoca romana, alcuni oggetti rinvenuti durante i lavori di ristrutturazione della Chiesa di Santa Maria della Rocca e i reperti provenienti dallo scavo stratigrafico in Largo della Musica effettuati nel 2001 e recentemente ultimati.
Tra i materiali di epoca romana risultano di particolare interesse i frammenti decorativi del frontone appartenente al Tempio dell'Ophys. Poi frammenti di ceramica a vernice nera, di sigillata, lucerne, frammenti di mosaico.
Una vetrina è dedicata ai reperti di epoca longobarda tra cui due fibule e due lastre di piombo, rinvenute nella chiesa di Santa Maria della Rocca, con iscrizioni sepolcrali datate rispettivamente 1042 e 1050, riguardanti la figlia e la moglie di Longino D'Azzone, ricco feudatario offidano.
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